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Commenti al testo di Vincenzo Corsaro
Lettera aperta
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Salvatore Pizzo
- 04/06/2023 02:19:00
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Caro Vincenzo, un termine che odio infinitamente è proprio quel"buonismo". Lo odio perché il suo contrario dovrebbe risultare"cattivismo". Ma dove va a morire così la logica del linguaggio? Allora, come ben dice Franca: eliminiamolo e torniamo al buon vecchio"ipocrisia", pura e semplice ipocrisia. Alla quale si può contrapporre davvero la sincerità dellessere se stessi con le proprie storture e gioie e dolori. Il termine"buonismo" è stato coniato per sdoganare la maleducazione,la prepotenza, legoismo... e poter dire di essere sinceri. Ma questa non è sincerità, bensì è dare sfogo agli istinti peggiori. Grazie anche per questa tua sentita lettera,oltre che per la riflessione. Un caro saluto
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Annalisa Scialpi
- 01/06/2023 18:50:00
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Carissimo Vincenzo, oggi va di moda il pensiero positivo,
un parto dimbecillità dei nostri tempi vuoti.
Il poeta è anche sciamano e psicopompo. Entra nellanima che
è ctonia, che è oscurità, notte, fragilità, mistero, imperfezione.
In ogni caso il mondo è sempre il riflesso dei nostri guardiani,
un invito a varcare con più coraggio la soglia. Il dolore è il
nostro più grande alleato! Buona poesia carissimo!
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Caterina Alagna
- 01/06/2023 13:18:00
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Molto diretta e sincera..e la sincerità, come sai, fa male. Io trovo che sia meravigliosa perché ci invita a spogliarci dellipocrisia, di quella che abbiamo con noi stessi perché non abbiamo il coraggio di dire ciò che pensiamo, spesso nemmeno a noi stessi, forse perché troppo condizionati dalle logiche del pensiero unico, ossessionati dal piacere agli altri a ogni costo. Bravo!
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Franca Colozzo
- 31/05/2023 00:01:00
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Di sicuro è un antidoto immaginare un mondo diverso, edulcorato, dove non esistono guerre, neppure quella in corso in Ucraina, nel cuore stesso dellEuropa. Arriva un ponte festivo e ci si immerge nei bagordi, resta lo spiraglio dun sorriso a cavallo dei mondi. Caro Vincenzo, più di buonismo di facciata, sempre latente, chiamerei tutto questo ipocrisia. Luomo, che teme la morte, avverte il male e lo sovverte attraverso questa sorta di teatrino che la finzione scenica predilige. Invece, bisognerebbe insegnare ai nostri figli anche la sofferenza perché solo attraverso di essa si apprezzano i valori veri. Buonanotte.
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SilviaDeAngeliss
- 30/05/2023 13:31:00
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Siamo umani, e quindi imperfetti. I sentimenti che proviamo sono variegati, anche a seconda del momento che ci propone la vita, non sempre facile da affrontare. Nei momenti di dolore siamo portati a vivere in unoscurità interiore, dalla quale è difficile uscire....se non in un arco di tempo non breve. Abbiamo dei flash di euforia e grande felicità. Ma ognuno di noi esprime queste emozioni in modo diverso; o tenendole racchiuse dentro, o esportandole allesterno, cosa che spesso il contorno non gradisce, per non essere coinvolto di persona in questi eventi... Ti leggo sempre con piacere, buona giornata Vincenzo.
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